L’Italiano: il passato e il presente

Matthew Hamilton, Kennesaw State University

Le origini dell’Italiano

Nel passato, l’italiano non esisteva nella forma conosciuta in questi giorni. La lingua standard ha iniziato il suo lungo percorso con Dante Alighieri, ma prima si è trasformata dal latino. La versione che si studia adesso, il latino “classico”, è una forma letteraria che non era veramente la lingua franca dell’impero. Il latino si è diffuso attraverso le bocche dei soldati, molti dei quali avevano una lingua materna diversa dal latino. Il latino volgare era la lingua del popolo comune. In effetti, la parola “volgare” deriva dal termine latino per la gente comune. A questo proposito, un grande esempio è l’“Appendix Probi”, una lista di errori del latino volgare rispetto alla forma classica. Dopo la caduta dell’impero, il latino volgare rimase in zone diverse e da quel momento si possono vedere le differenze tra le lingue romanze.[1]

Qualche esempio del latino volgare più comune[2]:

  • Scrivere
    Il Latino
    Il Volgare
    L’Italiano
  • Infinito

    Scrībere

    Scribere

    Scrivere

  • Participio Passato

    Scrīptum

    Scriptu

    Scritto

  • Gerundio

    Scribendo

    Scribendu

    Scrivendo

Uno dei primi documenti in italiano volgare è “L’Indovinello Veronese”, che segna la trasformazione della lingua:

Boves se pareba                            

alba pratalia araba

et albo versorio teneba

et negro semen seminaba.”

Nella lingua standard vuol dire:

Spingeva avanti i buoi

solcava arando un campo bianco

teneva un bianco aratro

e seminava nero seme.

Dove “I buoi” significano le dita, il “campo bianco” significa una carta,  “l’aratro” significa una penna e “nero seme” significa l’inchiostro.

Un altro testo molto conosciuto è “Il Placito di Capua”:

Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte Sancti Benedicti.

In italiano standard “So che nelle terre, entro quei confini di cui si parla qui, le possedette trent’anni la parte di San Benedetto.

Se fosse stato scritto in latino classico, sarebbe stato “Scio illas terras, iuxta fines qui hic continetur, per annos triginta partem Sancti Benedicti possedesse.”[3]

Come detto in precedenza, l’italiano che si parla adesso deriva dal dialetto fiorentino, in gran parte da Dante Alighieri. La lingua italiana non era parlata, ma per la maggior parte era usata nel mondo letterario. Fino all’Ottocento, i grandi autori della letteratura italiana come Manzoni e Alfieri non la potevano parlare veramente. A quel tempo era più comune sostenere un discorso in dialetto o in francese che in italiano vero e proprio.[4]

L’italiano standard non comincia ad essere usato come una lingua in tutto il paese fino alla creazione della radio e poi col fascismo, cui si devono molti dei cambiamenti recenti. Infine, gli ultimi due fattori contemporanei che hanno avuto un grande impatto sono stati il cinema e la televisione.

L’influenza di altre lingue sull’italiano

La Repubblica di Venezia è nata nel IX secolo. Il territorio che la Repubblica controllava si era esteso in terra straniera dalla penisola italiana, fino a includere la Croazia, le isole greche e Cipro, per esempio. La Repubblica aveva reti commerciali in Africa (ad Alessandria d’Egitto, in Tunisia e a Tripoli), in “Terra Santa”, e a Costantinopoli (che adesso si chiama Istanbul), tutti posti dove si parlava l’Arabo e il Turco. Inoltre, possedeva avamposti in Europa orientale e sul Mar Nero. In quei giorni, la lingua arabica aveva una grande influenza in Turchia. 

L’influsso dell’arabo e del turco sull’italiano si fa sentire nella terminologia matematica, ma l’influenza vera è causata dai viaggi dei mercanti e degli esploratori: si vedano per esempio le parole usate per alcuni prodotti stranieri come il caffè, la frutta e le spezie. Ci sono anche molti termini navali dovuti all’apprezzamento dei veneziani per il mare. In generale la zona veneta ha favorito questa diffusione tra le lingue dell’est.

L’italiano standard è composto perlopiù di toscano, ma ci sono parole che hanno la loro origine nei dialetti. Alcune parole vengono dal Veneto. Per esempio, una delle parole italiane più riconosciute in tutto il mondo, "ciao," viene da “Sciavo”, che in italiano si dice “Schiavo”. Quando si salutava qualcuno con questa parola si usava una forma di grande rispetto. Era come dire: “Mi consideri il suo schiavo”, “Sono a sua completa disposizione”, “tutto il mio rispetto per lei”, “può contare su di me per qualsiasi cosa.”  L’uso era molto formale. Oggi "Ciao" ha perso ogni connotazione formale, insieme alla “S” e alla “V”.Ci sono altre parole veneziane oggi molto importanti, come “Grazie” che viene da “Gràzhia,” o come molti termini derivati dal gergo marittimo del Veneto.

La regione veneziana ha visto alcune grandi migrazioni dal 1870 al 1905, a causa dell’annessione del 1866. Con il nuovo mercato e l’industrializzazione, tante persone sono dovute partire dalle loro terre.  L’altra migrazione è stata tra il 1945 ed il 1960. In questi giorni ci sono grandi gruppi di persone che parlano il veneziano in Romania, in Argentina, in Brasile. Per esempio, il dialetto conosciuto come “Tailan” in luoghi come São Paulo, la città più grande in Brasile deriva dal dialetto veneziano, così come in Messico il “Chipilo”. Il veneziano è stato influenzato pochissimo dallo Spagnolo parlato in questa zona.  In effetti, Il Chipilo rimane più puro del veneziano a Venezia, che è cambiato a causa della continua influenza dell’italiano standard.

Una volta,  la Sicilia era sotto il governo diretto degli arabi. Molte parole arabe sono entrate nel vocabolario relativo all’agricoltura. C’erano anche molti contatti tra gli spagnoli e i meridionali, soprattutto nel periodo del dominio spagnolo sulla Sicilia ed il sud d’Italia, che allora si chiamava “il Regno di Napoli”. Questa situazione portò le parole spagnole e i termini Arabi-Spagnoli al sud d’Italia. Inoltre, c’erano alcuni gruppi spagnoli che sono immigrati in Sicilia.

Ecco alcuni esempi dell’influenza delle lingue straniere sul siciliano:

  • Siciliano
    Italiano
    Greco
    Siciliano
    Italiano
    Arabo
  • Babbiari

    scherzare

    babazo

    babaluci

    (lumaca)

    Babaluci

  • Bunaca

    Giacca

    bu-nake

    Coffa

    Cesta

    Guffe

  • Cirasa

    Ciliegia

    kérasos

    dammusu

    soffitta

    Dammús

  • Siciliano

    Italiano

    Spagnolo

    Ddisa

    Giungo

    Disa

  • curtigghiu

    Cortile

    cortijo

    gammitta

    Solco

    Gammt

  • gregna

    Covone

    gregna

    gebbia

    Vasca

    Dijeb

  • Lastima

    Fastidio

    làstima

    giuggiulena

    semi di sesame

    giulgiulan

  • pignata

    Pentola

    piñada

    giummu

    Fiocco

    Giumma

  • scupetta

    Fucile

    escopeta

    sciarriarisi

    Litigare

    Sciarr

  • zita

    appuntamento

    cita

     

     

     

Il siciliano ha subito gli influssi dei Greci, dei Latini, degli Arabi, dei Francesi, degli Spagnoli, dei Tedeschi e, per ultimi ma non meno importanti, degli Italiani.

Questi sono alcuni esempi delle differenze tra il Siciliano e l'Italiano:[5]

  • Siciliano
    L'Italiano
  • Se

  • No

    No

  • Chi voi?

    Cosa vuoi?

  • Ni videmu!

    Ci vediamo!

  • Salutamu!

    Arrivederci!

  • A biatu!

    A presto!

  • Grazzî assai!

    Tante grazie!

  • Bon jornu

    Buongiorno!

  • Bona sira

    Buonasera!

  • Bona nutti

    Buonanotte!

  • Pì favùri

    Per favore!

  • Pì piaciri

    Per piacere!

  • Mi scusassi

    Mi scusi

  • Amuninni!

    Andiamo!, Forza!, Dai!

  • Accura!

    Attenzione!

  • Sta'/Teni accura!

    Fa' attenzione!

  • Addunati!!

    Guarda bene!!

  • A sapìddru...

    Chissà...

  • M'ha a scusari

    Mi deve/devi scusare

  • Vulissi nu ...

    Vorrei un...

 
Oltre all’influenza lessicale, anche la sintassi e le strutture grammaticali usate nell’Italia meridionale risentono di influenze estere. Nell'Italia meridionale l'uso del passato remoto è comune anche per tempi prossimi; il pronome possessivo è posto dopo il sostantivo come “il libro mio”, “il sole mio”, “La Cosa Nostra”. Un altro effetto dello spagnolo nel lessico è la tendenza ad usare il verbo “tenere” al posto di “avere”, “imparare” al posto di insegnare, e di termini come "mannaggia”, che significa “male ne abbia”. A dispetto di queste differenze, non si può dimenticare la maniera in cui si pronunciano le parole.

In generale, il vernacolo è pronunciato come:

  • Lo standard pronuncia
    L’Italiano del Sud pronuncia
  •  “C”

    “G”

  •  “P”

    “B”

  • “D”

    “T”

  • “O”

    “U”

  • “E”

    “I”

  • “Ci”

    “Sci”

  • “Ce”

    “Sce”

La diffusione dell’italiano all’estero

L’immigrazione italiana portò tante persone del sud d’Italia negli Stati Uniti, specialmente da posti come Napoli, l’Abruzzo, la Calabria e la Sicilia. C’erano anche emigranti dal Nord-est, ma in numero molto minore. Negli ultimi anni dell’Ottocento, l’Italia era un posto brutto in cui abitare per la gente negli strati più poveri della società. Tanti degli immigranti erano contadini che si erano dovuti spostare a causa delle carestie, delle pochissime opportunità, e delle calamità naturali come siccità, terremoti, ed eruzioni vulcaniche. La maggior parte degli emigranti italiani passò per Ellis Island.  Loro spesso restavano in società che si chiamano “Little Italys”, o Italie piccole.[6] Queste persone sono venute insieme ed i loro dialetti dal sud d’Italia si sono combinati l’uno con l’altro. Questo non era difficile perché i loro dialetti erano molto simili, con tanti termini in comune.

Oggi, l’Italiano Americano è una mescolanza di dialetti diversi e di lingua standard, ci sono gruppi che parlano così negli Stati Uniti e in Canada, ma adesso non è più così diffuso come nel passato. Ci sono società in cui l’italiano standard sta diventando più importante, ma la lingua dipende da dove si va. Meno dell’1% della popolazione italiana americana parla italiano e in Canada circa il 2.1%. Quello che rimane della lingua resta in qualche frase,  alcune parole comuni, e alcuni termini specifici.

  • Parola
    Si dice
    Frase
    Si dice
    Parola
    Si dice
  • Ricotta

    Riggata / Rigawt

    Vaffaculo

    Vaffugul! Oh!

    Aspetta

    Ash-pett / Azpet

  • Manicotti

    Manigot

    Mannaggia!

    Manudge!

    Pazzo

    Patz

  • Capicola

    Gabbagul

    Questo cazzo

    Stoo-gatz / Stugotz

    Capisci

    Capish

  • Prosciutto

    Pro-shoot

    Morto di fame

    Mortitavahm

    Acidità

    Agita

  • Mozzarella

    Mozzerell

    Capatosta (testadura)

    Gabbadozta

    Paesano

    Piezan

  • Formaggio

    Formaj

     

    (Schifo)

    Skeevy

     

  • Salsiccia

    Salseeg

     

     

     

     

  • Braciole

    Bra-joel

     

     

     

     

La sera del 7 dicembre 1941, dopo la catastrofe di Pearl Harbor, gli Stati Uniti hanno incominciato a considerare gli italiani-americani come americani sospettati di slealtà. La maggior parte erano immigranti in procinto di diventare cittadini americani, molti erano stati in America per decenni ma non erano stati naturalizzati. Per i due anni successivi, molti italo-americani vissero sotto coprifuoco rigido e alcuni furono incarcerati. Infine, 600.000 italiani-americani sarebbero stati marchiati come “Nemici Stranieri”. Nel giugno del 1942, il numero delle persone che erano incarcerate era cresciuto a circa 1.500. La maggioranza dei casi erano violazioni di coprifuoco[7]. L’effetto di queste misure sugli italo-americani è stato enorme. Tante famiglie furono separate, forzate ad abbandonare le loro case e i loro lavori. Altri furono internati in campi per mesi, in luoghi molto lontani dalle loro case.

Le vittime non sono state solamente le famiglie, ma anche la loro cultura.  Il governo, con l’attacco a lingue come il giapponese, il tedesco e l’italiano ha causato un declino del loro uso negli Stati Uniti. Il governo causò la chiusura di molte scuole e quotidiani italiani a causa del loro supporto del governo italiano nel passato. Tanti immigranti, nei loro club e nei negozi, dovevano evitare di usare le loro lingue in pubblico. Altre persone smisero di insegnare la lingua ai loro figli. Questa tendenza è stata incoraggiata dal governo con i poster che proclamavano “Non Parlare La Lingua dei Nemici!”. Il Pregiudizio ha colpito tutti, anche i bambini. La loro lingua è diventata la lingua del nemico, la loro cultura era estranea e “contro” il modo americano. Sembrava meglio  abbandonare la lingua e la cultura e tanti hanno fatto così.[8]

Italiano e globalizzazione

Con il passare del tempo, l’influenza dell’inglese sull’italiano è cresciuta a causa della tecnologia e delle scienze, della cultura pop e della musica. Modi di dire inglesi stanno prendendo il posto di frasi, termini e parole italiane.  Esistono alcune società per definire la grammatica, per aggiornare e per mantenere la lingua. Come in Spagna l’organizzazione della “Real Academia Española” o in Francia, “L'Académie française”, l’Italia ha l’“Accademia della Crusca”.  In gran parte il loro obiettivo di questi giorni, è di impedire la crescita delle parole in prestito[9] o l’“Anglificazione” della propria lingua. Nel mondo di oggi, ci sono molte carriere che richiedono l’uso dell’inglese. Per esempio, nelle scienze in tanti casi è necessario scrivere e parlare completamente in inglese per essere intelligibili al livello mondiale. In questo caso, l’uso dell’inglese è accettabile, ma negli affari e nella cultura questa tendenza è disdicevole. Gli imprenditori o i “Businessman” stanno usando termini inglesi invece dei termini italiani, perché sembra molto professionale parlare così. I giovani hanno portato questa tendenza ancora più avanti. Inoltre, i media sono pieni di anglicismi.

  • Inglese
    Italiano
    Inglese
    Italiano
  • account

    conto

    magazine

    Rivista

  • background 

    sfondo, scenario

    made

    fatto, fabbricato

  • backstage

    retroscena 

    meeting

    incontro, riunione

  • banner

    cartellone pubblicitario

    network

    Rete

  • break

    pausa

    news

    Notizie

  • box

    scatola

    poll

    Sondaggio

  • chart

    classifica, grafico

    provider (ISP)

    fornitore internet

  • channel

    canale

    sexy

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  • display/screen

    schermo

    shock

    impressione

  • editor

    redattore

    show

    Spettacolo

  • election day

    giorno delle elezioni

    speaker

    altoparlante

  • free

    gratuito, libero

    speech

    Discorso

  • gossip

    pettegolezzo

    tax day

    giorno delle tasse

  • home

    casa, cartella personale

    talk

    Discorso

  • home page

    pagina iniziale, principale

    team

    Squadra

  • job placement

    collocamento

    task force

    squadra/ gruppo di esperti

  • know-how

    conoscenza

    tool

    Strumento

  • leader

    capo

    topic

    argomento

  • link

    collegamento

    welfare

    stato sociale

  • live

    dal vivo

     

  • manager

    Amministratore, dirigente

     

Questa situazione sembra incredibile, l’espansione dell’inglese è in aumento ma riguardo agli italiani in generale, l’effetto è troppo forte. La società linguistica in Italia, l’Accademia della Crusca, è stata creata per assicurare che il toscano diventasse la lingua nazionale nel 1582, il fondamento delle Accademie Spagnola e Francese. Qual è la causa? Perché non funziona l’Accademia della Crusca?  

Il problema è che entrambe le accademie spagnole e francese sono enormi, potenti e attivissime culturalmente, mentre l'Accademia della Crusca ha dovuto chiudere il forum del suo sito per mancanza di fondi; ma perché gli anglicismi sono in aumento?

Forse, gli italiani vogliono fare l’americano oppure la causa è la globalizzazione e l’economia, ma per molti, in effetti, usare parole inglesi è un modo per sentirsi più alla moda oppure più vicini al villaggio globale. Per altri, invece, si tratta di una semplice comodità. Secondo me, la causa è la mentalità degli italiani che vedono in quello che è straniero un elemento di novità. Un altro elemento a cui pensare è: se la seconda guerra mondiale fosse stata vinta dalla Germania, forse oggi gli italiani sarebbero in preda ai germanismi?

 Conclusione

Dalle radici latine, l’italiano si è evoluto ma questa trasformazione non è finita. Appartiene alla cultura del passato e del presente in diversi modi. Una lingua “standard” cambia a seconda del luogo in cui si va; in realtà la forma perfetta esiste soltanto in letteratura. Ci sono differenze, per esempio una persona del nord in qualsiasi paese può avere qualche difficoltà a capire qualcuno del sud ma questo problema non è tanto forte quanto in passato. Per quanto riguardalo scambio e l’integrazione di parole straniere, avvengono tramite viaggiatori come soldati, mercanti e immigranti che si sono trovati in un paese più diverso dal proprio, oppure una situazione dove un popolo differente incontra un altro, com’è accaduto tra l’Italia e gli Stati Uniti; prima di questi eventi era comune per la gente normale parlare con chi era più vicino a se stesso e con la crescita della diffusione tecnologica questa limitazione è diminuita. Con internet, il cellulare e altre forme di media sociali il raggio d’influenza delle lingue non è mai stato così grande. La globalizzazione ha portato le lingue in contatto con un contesto mondiale. In Italia i dialetti sono in declino a causa dei media e frasi e parole dell’italiano standard sono scomparse a causa dell’influenza dell’inglese. A dispetto dell’influenza dell’inglese sull’italiano, l’opposto non è vero per tutto il paese, tranne che per parole che hanno a che fare col cibo e con la musica. Una frase di Dave Barry è particolarmente appropriata per descrivere la situazione delle lingue straniere negli Stati Uniti: “Gli americani che viaggiano all’estero per la prima volta, molto spesso, sono colpiti alla scoperta che a dispetto del progresso che è stato fatto in questi ultimi trent’anni, molti stranieri parlano ancora lingue straniere”[10].

(1) Vulgar Latin - Learn Why Late Latin Was Called Vulgar.

(2) Comparative Grammar of the Romance Languages A Handbook for Exploring Latin & the Neo-Latinic Languages.

(3) Vedi Unimi Università degli Studi di Milano e I primi documenti in volgare italiano

(4) Per Difesa e Per Amore La lingua italiana oggi

(5) Il Siciliano

(6) Italian Immigration

(7) The Story of Italian American Internment during WWII

(8) Una Storia Segreta;Selective Internment of "Dangerous Aliens.

(9) Accademia della Crusca

(10) Dave Berry Quotes

Works Cited: 

Gill, N.S.. "Vulgar Latin - Learn Why Late Latin Was Called Vulgar." About Ancient/Classical History. About.com, n.d. Web. 28 Dec 2011. <http://ancienthistory.about.com/od/latinlanguage/qt/vulgarlatin.htm>. 

"Comparative Grammar of the Romance Languages A Handbook for Exploring Latin & the Neo-Latinic Languages." Nativlang. N.p., 2011. Web. 28 Dec 2011. <http://www.nativlang.com/romance-languages/vulgar-latin-basic-grammar.ph...

Unimi. Università degli Studi di Milano, n.d. Web. 28 Dec 2011. <http://armida.unimi.it/bitstream/2170/1586/1/Testi origini-XI sec.pdf>.

Randazzo, Maurizio. "I primi documenti in volgare italiano." . IPSIPPSAR Paolo Borsellino, 08102008. Web. 28 Dec 2011. <http://files.splinder.com/a10bf5c963ea6351d8f2ca857ffea678.pdf>.

Beccaria, Gian Luigi. Per Difesa e Per Amore La lingua italiana oggi. Milano: Garzanti Libri, 2006. 264-71. Print.

"Il Siciliano." Locuta. Centro Studi Italiani, n.d. Web. 28 Dec 2011. <http://www.locuta.com/sicil.html>.

"Italian Immigration." Digital History. N.p., n.d. Web. 28 Dec 2011. <http://www.digitalhistory.uh.edu/historyonline/italian_immigration.cfm>.

"Selective Internment of "Dangerous" Aliens." Una Storia Segreta. American Italian Historical Association, Western Regional Chapter, n.d. Web. 28 Dec 2011. <http://www.segreta.org/>.

"The Story of Italian American Internment during WWII." Italian Historical. Italian Historical Society of America, n.d. Web. 30 Dec 2011. <http://www.italianhistorical.org/page19a.html>. 

Accademia della Crusca. Accademia della Crusca, n.d. Web. 30 Dec 2011. <http://www.accademiadellacrusca.it/index.php>.

Berry, Dave. "Dave Berry Quotes." Thinkexist. N.p., n.d. Web. 1 Mar 2012. <http://thinkexist.com/quotation/americans_who_travel_abroad_for_the_firs....

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